venerdì 19 maggio 2023

EUROPEISMO O EURO-ATLANTISMO?

Più passa il tempo e più paiono evidenti, perlomeno a chi scrive, le ragioni geopolitiche della mancanza di una chiara e precisa strategia dell'Occidente per risolvere “politicamente” (ossia in modo definitivo) la questione ucraina (sempre che non si ritenga una strategia chiara e precisa limitarsi a sostenere che è "Kiev che decidere"), indipendentemente dal giudizio negativo sulla prepotenza del regime (autocratico e perfino cleptocratico) di Putin e dal fatto che si deve tener conto della volontà politica di Kiev (sebbene non si possa dimenticare che l'Ucraina adesso dipende totalmente dagli aiuti economici dell'Occidente e in particolare da quelli militari degli Usa, senza i quali l'esercito di Kiev praticamente non potrebbe più combattere contro l'esercito russo).

Da un lato, infatti, vi è la volontà non solo degli americani ma degli europei di difendere l'Ucraina dalla aggressione russa. Del resto, la Russia aggredendo l'Ucraina non ha dato altra possibilità all'Europa di schierarsi dalla parte dell'America per contribuire alla difesa della indipendenza e della sovranità dell'Ucraina. 

Dall'altro, è ormai chiaro che lo scopo degli Usa non è solo quello di difendere l'Ucraina ma di dar vita ad un blocco occidentale per cercare di "porre un freno" al declino dell'egemonia dell'America.

In quest'ottica è ovvio non solo che gli Usa non abbiano alcun interesse a rischiare una escalation nello scontro che oppone la Nato alla Russia, ma che non abbiano nemmeno particolare interesse a cercare di risolvere “politicamente” la questione ucraina, dato che la presenza di una "Russia ostile" - ossia di un “nemico geopolitico” dell’Europa - è condizione necessaria per la formazione di un blocco occidentale egemonizzato dagli Usa, senza il quale sarebbe assai più difficile per l'America competere con la Cina e, in generale, fare fronte alle sfide del multipolarismo.

Orbene, anche sotto questo profilo è innegabile che sia significativa la differenza tra europeismo ed euro-atlantismo, dato che la formazione di un simile blocco occidentale non favorirebbe certo l'autonomia strategica dell'Europa. Va da sé che una tale autonomia è necessaria nella misura in cui si ritiene che gli interessi dell’Europa siano diversi da quelli dell’America, anche se non si mette in discussione l’importanza del “profondo legame” che unisce l’Europa all’America.

Tuttavia, per gli europei la “ridefinizione” della scacchiera geopolitica mondiale - che peraltro è decisiva pure per cercare di risolvere “politicamente” la questione ucraina, senza che ovviamente ciò implichi che si debba rinunciare a difendere l’indipendenza e la sovranità dell’Ucraina - è resa perfino più complicata dal fatto che non esiste una sola Europa, al punto che appare sempre più netta la contrapposizione tra una Ue euro-atlantista, perlopiù baltica e orientale, e una Ue soprattutto occidentale e mediterranea, che però non sa o non vuole riconoscere che pure questa stessa contrapposizione in definitiva dipende proprio dalla netta differenza tra euro-atlantismo ed europeismo.

*Ora comunque Washington sembra essere disposta a permettere ad alcuni Paesi europei di cedere degli F-16 all'Ucraina, anche se dovranno passare diversi mesi prima che Kiev possa impiegare degli F-16 in combattimento. In ogni caso è netto il "divieto americano"  di colpire il territorio russo ossia le retrovie logistiche dell'esercito russo che combatte in Ucraina.

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