lunedì 13 novembre 2023

DUE PESI E DUE MISURE

La Cisgiordania, com’è noto, è sottoposta dal 1967 ad una occupazione militare che priva i palestinesi di diritti fondamentali. Ma ben peggiore della occupazione militare è la colonizzazione/annessione della Cisgiordania, in cui coloni e militari israeliani commettono ogni sorta di sopruso, di angheria e di soperchieria contro la popolazione palestinese. Ed è una violenza quotidiana che, creando disperazione e rabbia, rischia di trasformare un'intera generazione di palestinesi in nemici irriducibili di Israele.  


Certo, il terrorismo non porta da nessuna parte e genera solo altra violenza ossia altre vittime, palestinesi e israeliane. D’altronde, Israele non è rappresentato solo da Netanyahu e dai coloni ultranazionalisti ortodossi, e la stessa storia del conflitto israelo-palestinese non è la storia dei buoni contro i cattivi. Ed è innegabile che Israele, come qualsiasi altro Stato, abbia anche il diritto di difendersi.  


Tuttavia, non può sorprendere che siano sempre più numerosi i giovani palestinesi convinti che la resistenza armata contro l'occupante è l'unica scelta che possono fare se non vogliono rassegnarsi a vivere come prigionieri nella loro terra. Del resto, si devono tenere anche presenti le varie  operazioni militari israeliane (Piombo Fuso ecc.) che hanno causato migliaia di vittime civili a Gaza, trasformata in una sorta di prigione a cielo aperto dopo che Hamas ne aveva acquisito il totale controllo E come non capire che l’attuale governo di estrema destra israeliano anche a Gaza sta praticamente attuando una spaventosa punizione collettiva? Non è solo questione di diritto umanitario internazionale ma anche di strategia, perché anche la storia recente insegna che si può e si deve sconfiggere il terrorismo usando il bisturi non certo l’accetta.*


Non è quindi affatto facile convincere i giovani palestinesi di Gaza e di Cisgiordania che Hamas e la Jihad islamica in realtà sono dei nemici della causa palestinese e che pure i dirigenti palestinesi in passato di errori ne hanno commessi molti, anzi troppi, tanto più che l'Occidente neoliberale dice una cosa e ne fa un'altra e usa due pesi e due misure.


Sia chiaro, non si tratta di condividere la solita melensa retorica anti-occidentale che confonde la civiltà europeo-occidentale con la prepotenza dell'Occidente neoliberale e che "ignora" i crimini e la prepotenza del cosiddetto "resto del mondo". Questa stessa retorica peraltro non è che una sorta di "sottoprodotto politico-culturale" dell'Occidente neoliberale. 


Si tratta invece di capire che è lo stesso Occidente neoliberale che si contrappone in modo sempre più netto alla civiltà europeo-occidentale, facendola apparire a gran parte del mondo come una maschera che cela una realtà ben diversa.

*Lo scopo del governo israeliano sembra chiaro: trasformare l'intera Cisgiordania in una "colonia" israeliana e creare deliberatamente una catastrofe umanitaria a Gaza, per costringere l'Egitto ad aprire "le porte" agli abitanti di Gaza (le cui case peraltro sono state  in gran parte distrutte dall'esercito israeliano). In altri termini lo scopo non è solo sconfiggere Hamas, ma, strumentalizzando quanto accaduto il 7 ottobre scorso (un massacro che certo non si può non condannare), rendere impossibile la nascita di uno Stato palestinese.


martedì 7 novembre 2023

DRESDA?

 Sul "Messaggero" (07/11/23) Francesco Adornato, pur riconoscendo che quanto sta accadendo a Gaza è una tragedia, si chiede (cito a memoria): "chi potrebbe negare che il bombardamento di Dresda, che causò 135.000 vittime [in realtà le stime più attendibili oscillano tra 20.000 e 35.000 vittime], fu necessario per sconfiggere la Germania nazista?"

A questa domanda retorica, si può rispondere senza problemi: "chi conosce la storia della Seconda guerra mondiale". Difatti, il bombardamento di Dresda non era affatto necessario sotto il profilo militare, dato che la Germania ormai era in ginocchio. D'altronde, Dresda allora aveva scarsa importanza militare ed era soprattutto una città in cui affluivano i profughi tedeschi da Est.

Inoltre, la Luftwaffe si era praticamente "giocata tutto" nell'operazione Bodenplatte del 1° gennaio 1945 e quindi non aveva più alcuna possibilità di contrastare l'aviazione angloamericana, tanto che ai caccia angloamericani fu dato ordine di volare a bassissima quota e di sparare su qualunque essere vivente (animali inclusi).*

Insomma, come sempre la democrazia liberale viene usata come una foglia di fico  per coprire tutte le vergogne liberali o neoliberali. Certo, nonostante tutto è meglio una democrazia liberale - anche se è sempre più simile ad una oligarchia neoliberale - di un  regime autocratico o dispotico. Tuttavia, è pur  vero che ci si dimentica che l'attuale governo israeliano è un governo con marcati tratti neofascisti  e razzisti e che ha pure messo in pericolo lo Stato di diritto.

 Il bombardamento di Gaza, peraltro, è simile  (non identico) a quelli di Grozny, di Aleppo o di Mariupol.** Pertanto, anche se ovviamente è diverso il contesto storico e politico e Hamas usa i civili come scudi umani, sempre di bombardamento indiscriminato si tratta (come implicitamente ha riconosciuto anche l'America che ha chiesto a Israele di usare altri tipi di bombe  e altre tattiche). 

Comunque sia, anche se si deve riconoscere che Israele ha il diritto di sradicare Hamas da Gaza,*** a tutto c'è un limite, e se si sorpassa il limite ovvero la "giusta misura", come ben sapevano i Greci, allora non solo non si può più parlare di giustizia ma il "contraccolpo" è inevitabile.

*Vedi, ad esempio, Max Hastings, Apocalisse tedesca, Milano, 2006.

**Degno di nota è che, nel dicembre scorso, un'indagine scientifica dell'AP ha dimostrato che a Mariupol vi erano oltre 10.000 nuove fosse comuni (https://apnews.com/article/russia-ukraine-war-erasing-mariupol-499dceae43ed77f2ebfe750ea99b9ad9).

*** Naturalmente, degli sciacalli che cercano di sminuire (con bufale ecc.) la gravità dell'orrendo pogrom del 7 ottobre scorso non vale neppure la pena di parlare, benché si debba essere consapevoli che rappresentano un serio problema politico e sociale. Un'altra questione è la condanna decisa e netta della violenza dei coloni, appoggiati dal governo di Israele, contro i palestinesi in Cisgiordania, che non può non favorire Hamas.

domenica 5 novembre 2023

UNA "NUOVA NAKBA"?

Stare dalla parte delle vittime (di tutte le vittime) non basta, ma è la premessa fondamentale da condividere, se non si è accecati dall'odio o dall'ideologia, per capire il conflitto israelo-palestinese e in particolare questo nuovo tragico capitolo del conflitto israelo-palestinese.

Ormai, infatti, sembra che il governo di Israele (o perlomeno Netanyahu e i ministri ultranazionalisti) cerchi di sfruttare l'orribile pogrom del 7 ottobre scorso non solo per infliggere una sconfitta decisiva ad Hamas (com'è giusto, tranne ovviamente per quegli antisionisti che in realtà sono antisemiti) ma per fare una sorta di pulizia etnica non solo in Cisgiordania ma pure a Gaza.*

È lecito suppore cioè che a Gaza Israele stia effettuando un bombardamento indiscriminato (anche se i miliziani di Hamas usano  i civili come scudi umani, è evidente che Israele, se deve colpire Hamas, lo fa senza preoccuparsi "troppo" dei civili), di modo che si renda necessario, per motivi "umanitari", lasciare entrare in Egitto almeno buona parte della popolazione di Gaza (un "trasferimento temporaneo" o permanente?).

Si può comunque  dubitare che il governo israeliano riesca a realizzare un tale disegno politico, perché pare assai difficile che non solo l'Egitto ma anche l'America  possa permettere una "nuova Nakba"**.

*Al riguardo si veda il sito (o la pagina Facebook) di B'Tselem (The Israel Information Center for Human Rights in the Occupied Territories)https://www.btselem.org/ In Cisgiordania, secondo B’Tselem, nelle ultime tre settimane 858 palestinesi provenienti da 32 diverse comunità, e 13 intere comunità in totale, sono stati sfollati con la forza. I numeri aumentano ogni giorno. Vedi anche https://www.theguardian.com/world/2023/oct/31/west-bank-palestinian-villages-israeli-army-settlers?fbclid=IwAR0TADI4ELom6TybNRLsf_UGqOvmu_-nipLSd71bmJh1cyU3tcUiP4qlMzk.

**Vedi anche https://www.timesofisrael.com/blinken-blasts-settler-violence-tells-abbas-gazans-must-not-be-forcibly-displaced/ e https://www.nytimes.com/2023/11/05/world/middleeast/israel-egypt-gaza.html.