La Cisgiordania, com’è noto, è sottoposta dal 1967 ad una occupazione militare che priva i palestinesi di diritti fondamentali. Ma ben peggiore della occupazione militare è la colonizzazione/annessione della Cisgiordania, in cui coloni e militari israeliani commettono ogni sorta di sopruso, di angheria e di soperchieria contro la popolazione palestinese. Ed è una violenza quotidiana che, creando disperazione e rabbia, rischia di trasformare un'intera generazione di palestinesi in nemici irriducibili di Israele.
Certo, il terrorismo non porta da nessuna parte e genera solo altra violenza ossia altre vittime, palestinesi e israeliane. D’altronde, Israele non è rappresentato solo da Netanyahu e dai coloni ultranazionalisti ortodossi, e la stessa storia del conflitto israelo-palestinese non è la storia dei buoni contro i cattivi. Ed è innegabile che Israele, come qualsiasi altro Stato, abbia anche il diritto di difendersi.
Tuttavia, non può sorprendere che siano sempre più numerosi i giovani palestinesi convinti che la resistenza armata contro l'occupante è l'unica scelta che possono fare se non vogliono rassegnarsi a vivere come prigionieri nella loro terra. Del resto, si devono tenere anche presenti le varie operazioni militari israeliane (Piombo Fuso ecc.) che hanno causato migliaia di vittime civili a Gaza, trasformata in una sorta di prigione a cielo aperto dopo che Hamas ne aveva acquisito il totale controllo E come non capire che l’attuale governo di estrema destra israeliano anche a Gaza sta praticamente attuando una spaventosa punizione collettiva? Non è solo questione di diritto umanitario internazionale ma anche di strategia, perché anche la storia recente insegna che si può e si deve sconfiggere il terrorismo usando il bisturi non certo l’accetta.*
Non è quindi affatto facile convincere i giovani palestinesi di Gaza e di Cisgiordania che Hamas e la Jihad islamica in realtà sono dei nemici della causa palestinese e che pure i dirigenti palestinesi in passato di errori ne hanno commessi molti, anzi troppi, tanto più che l'Occidente neoliberale dice una cosa e ne fa un'altra e usa due pesi e due misure.
Sia chiaro, non si tratta di condividere la solita melensa retorica anti-occidentale che confonde la civiltà europeo-occidentale con la prepotenza dell'Occidente neoliberale e che "ignora" i crimini e la prepotenza del cosiddetto "resto del mondo". Questa stessa retorica peraltro non è che una sorta di "sottoprodotto politico-culturale" dell'Occidente neoliberale.
Si tratta invece di capire che è lo stesso Occidente neoliberale che si contrappone in modo sempre più netto alla civiltà europeo-occidentale, facendola apparire a gran parte del mondo come una maschera che cela una realtà ben diversa.
*Lo scopo del governo israeliano sembra chiaro: trasformare l'intera Cisgiordania in una "colonia" israeliana e creare deliberatamente una catastrofe umanitaria a Gaza, per costringere l'Egitto ad aprire "le porte" agli abitanti di Gaza (le cui case peraltro sono state in gran parte distrutte dall'esercito israeliano). In altri termini lo scopo non è solo sconfiggere Hamas, ma, strumentalizzando quanto accaduto il 7 ottobre scorso (un massacro che certo non si può non condannare), rendere impossibile la nascita di uno Stato palestinese.
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