lunedì 27 febbraio 2023

UN ANNO DI GUERRA

Dopo un anno di guerra ci si può chiedere quale sia la situazione militare in Ucraina e quali siano gli scenari possibili, pur tenendo conto che un’analisi politico-militare (anche se non “a volo d’uccello” come quella che segue) di questa guerra è caratterizzata dal notevole limite di basarsi su “fonti aperte” e che in guerra non vi è mai nulla di certo.

L'esercito russo - ma sarebbe più corretto parlare di eserciti russi considerando la “frammentazione” dell’esercito russo, che moltiplica i già gravi difetti della logistica e del sistema di comando, controllo e comunicazioni dell'apparato militare russo - continua ad attaccare non solo nella zona di Bakhmut (in cui vi sono delle linee ferroviarie che sono essenziali per l’esercito russo) ma in diverse zone del fronte, per cercare di logorare il più possibile l'esercito ucraino e conquistare perlomeno l'intero Donbas.

 Si tratta perlopiù di un intenso tiro di artiglieria e di continui e numerosi attacchi di molti piccoli gruppi di combattimento (di solito di dimensioni non maggiori di un plotone o di una compagnia o addirittura di una squadra) che cercano di individuare dei punti deboli nello schieramento nemico al fine di potere aprire una breccia e sfruttarla impiegando cospicue forze meccanizzate. Chiaramente, l'attaccante, se non sfonda le difese nemiche in breve tempo (ossia nel giro di pochi giorni), subisce perdite di gran lunga superiori ai difensori (che pure, com'è ovvio, non sono affatto trascurabili). E, com'è noto, sono mesi che i russi impiegano questa tattica. 

Del resto, i russi anche quando hanno cercato di combattere una “battaglia manovrata” o di effettuare un’operazione complessa, impiegando carri e blindati, hanno subito perdite gravissime (a tale proposito non si deve nemmeno ignorare che nella prima fase di questa guerra l'esercito russo ha perso gran parte dei soldati professionisti e ora è composto in buona misura da coscritti, riservisti e milizie di vario genere).

Comunque sia, sotto il profilo strategico la Russia ha praticamente già perso la guerra, sempre che non si verifichino eventi tutt'altro che probabili (guerra civile negli Usa, crollo della Nato, crollo politico e militare del regime di Kiev ecc.).

Verosimilmente la Russia (che non è affatto "isolata" e  dispone ancora di notevoli mezzi e risorse anche perché le sanzioni funzionano "male", com'era prevedibile, anche se possono creare seri problemi alla società russa in specie nel medio periodo), dopo che è fallito il disegno strategico di insediare un governo filorusso a Kiev nelle prime settimane di guerra, non può che puntare su una lunga guerra d'attrito. 

La Russia, infatti, può permettersi di subire perdite decisamente maggiori dell'Ucraina (una questione che più lunga sarà la guerra più sarà importante per lo stesso governo ucraino) e contare sia sul fatto che le difficoltà economiche dell'Europa causate dalla guerra potrebbero indebolire il sostegno occidentale all'Ucraina  e creare perfino delle pericolose divisioni all'interno della stessa Nato, sia su un possibile cambio della guardia alla Casa Bianca nelle elezioni presidenziali del 2024 assai meno favorevole all'Ucraina di quanto lo sia l'attuale amministrazione "dem" di Biden.

Invero, Mosca, che pure è consapevole che la "bomba Trump" potrebbe esplodere con conseguenze disastrose per l'America, prendendo la scellerata decisione di aggredire l'Ucraina in pratica ha anche sfidato politicamente e in un certo senso militarmente l'America e gettato il napalm sulle relazioni tra l'Ue e la Russia - che creavano  pure le condizioni per inserire stabilmente la Russia nello spazio politico ed economico europeo - e di conseguenza adesso la Russia è "costretta" a dipendere sempre più dalla Cina, che sta pure rafforzando il suo ombrello nucleare per non dipendere più in alcun modo da quello russo. 

Nondimeno, in una prospettiva realistica è lecito affermare che la Russia nella migliore delle ipotesi (per la Russia si intende) potrebbe annettere un pezzo di Ucraina orientale ma confinando con una Nato di gran lunga più potente e agguerrita di quanto lo fosse un anno fa e con un’Ucraina membro della Nato o comunque “armata fino ai denti” e con ogni probabilità in grado di promuovere una resistenza politica e anche "armata" (azioni di sabotaggio ecc.) sia nei territori ucraini occupati dai russi che nella stessa Russia.

D’altra parte, non si può escludere che si arrivi ad una situazione di stallo non diversa, nella sostanza, da quella attuale per l’esaurimento della capacità di combattimento di entrambi i belligeranti. Un tale scenario penalizzerebbe gli ucraini sotto il profilo territoriale ma sarebbe di gran lunga meno favorevole ai russi di quello precedente.

Ovviamente non si può nemmeno escludere che l’Ucraina (probabilmente nella prossima primavera o nella prossima estate) riesca a lanciare con successo una controffensiva e riconquistare gran parte o tutti i territori perduti in questa guerra. Quest’ultimo scenario è appunto quello che secondo la maggioranza degli analisti militari occidentali è il più probabile. 

Si può invece ritenere assai più difficile e “problematica” la riconquista ucraina di tutto il Donbas ma soprattutto della Crimea (sempre che non si verifichi un improbabile crollo politico e militare della Russia), tanto più che Washington, almeno per ora, ha scelto una strategia che si potrebbe definire "reattiva", limitando di conseguenza l'azione bellica dell'esercito di Kiev, al fine di ridurre il più possibile il rischio di uno scontro tra la Nato e la Russia.

Certo, se la Cina dovesse sostenere militarmente la Russia, ci si troverebbe in una situazione del tutto diversa, ma in questo caso la tensione tra l'America e la Cina salirebbe alle stelle, al punto che potrebbe essere davvero difficile evitare lo scoppio della Terza guerra mondiale.