Secondo le stime del FMI l'economia russa crescerà anche quest'anno, sia pure grazie all'esportazione di gas e petrolio alla Cina e all'India e soprattutto al fatto che l'industria della difesa russa sta lavorando a pieno ritmo. D'altronde, com'era prevedibile, la Russia tramite le "triangolazioni" è riuscita anche ad importare la tecnologia necessaria per il funzionamento della sua macchina bellica.
Il collo di bottiglia però adesso è assai stretto e con le "triangolazioni" ovviamente tutto costa più caro. Inoltre, l'enorme spesa per la difesa sottrae risorse preziose al sistema sanitario, ai servizi sociali e alla modernizzazione delle infrastrutture, la maggior parte delle quali è obsoleta, di modo che non sorprende che si moltiplichino i guasti e gli incidenti (incendi inclusi) per l'obsolescenza di cavi, tubature, motori e perfino ascensori. E pure l'aviazione civile russa, composta in gran parte da aerei occidentali, comincia ad avere guai seri.*
In buona misura del resto l'industria russa dipende da macchinari occidentali, anche se si è rafforzato il rapporto di "dipendenza" della Russia dalla Cina. Per di più la Russia dovrà ricostituire il suo esercito per le enormi perdite subite nella guerra contro l'Ucraina. Rebus sic stantibus le spese per la difesa quindi non diminuiranno nei prossimi anni, tanto più che con ogni probabilità (dato che in ogni caso la maggior parte dei Paesi dell’Europa orientale non tollererà la politica neoimperialista di Putin) la Russia dovrà affrontare una "pressione geopolitica" da parte della NATO assai maggiore di quella che vi era prima del 24 febbraio 2022 (peraltro, non solo il Mar Baltico è diventato un "lago della NATO", ma pure il Mar Nero non è più sicuro per le navi russe, e se anche la Russia dovesse annettere un'altra fetta di Ucraina non sarà facile "assoggettare" il popolo ucraino).
Gravissima e pericolosa, d'altronde, è l'involuzione autoritaria e, sotto certi aspetti, perfino totalitaria, del regime di Putin, che non ha militarizzato solo l'economia ma la stessa società russa, criminalizzando (tranne qualche eccezione) ogni manifestazione di dissenso (gli "Assange" russi - ossia coloro che vengono condannati solo per le loro idee o per avere rivelato le malefatte del "regime" - sono così numerosi che ormai non si contano più). Ed è noto che centinaia di migliaia di cittadini russi sono stati costretti a lasciare il proprio Paese per la politica neoimperialista di Putin.**
Eppure, anche se sotto il profilo della democrazia e della libertà la politica di Putin è sempre stata tutt'altro che esente da gravi difetti (benché pure in Occidente la questione della libertà e della democrazia sia diventata una questione assai seria), sotto il profilo geopolitico Putin aveva dimostrato di essere pragmatico e razionale. Non a caso nel 2014-15 Putin non aveva affondato il colpo contro Kiev, nonostante che allora l'esercito ucraino fosse assai debole. Sembrava quindi che per il Cremlino il forte legame con l'Europa occidentale fosse più importante di una annessione con la forza dell'Ucraina nello spazio geopolitico russo. Pertanto, si riteneva che il rafforzamento dei rapporti economici e politici tra l'Europa e la Russia perlomeno nel medio periodo avrebbe inciso positivamente anche sulla situazione politica e sociale della Russia e al tempo stesso avrebbe creato le condizioni per una "Nuova Europa".
Infine però ha prevalso la vecchia "logica", ottusa e criminale, del KGB, confermando che la geopolitica (come del resto gli affari militari) non è indipendente dalla diversa struttura politica e sociale delle potenze, grandi o piccole che siano.
*Sulla situazione politica ed economica della Russia si vedano https://www.nytimes.com/2024/01/30/us/politics/cia-burns-putin-russia.html,https://www.lastampa.it/esteri/2024/01/31/news/russia_cade_a_pezzi-14033567/ e https://www.washingtonpost.com/opinions/2024/01/25/ukraine-war-russia-wear-down/.
** Si badi che se essere "filorussi" significa riconoscere che la storia e la cultura russa sono parte costitutiva della storia e della cultura europea allora chi scrive non ha difficoltà a definirsi "filorusso". Diverso ovviamente è il discorso se filorusso è sinonimo di "putiniano".
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