sabato 3 febbraio 2024

LA DIFESA DELL'UCRAINA (E DELL'EUROPA) IN UNA PROSPETTIVA "REALISTICA"

Non sorprende che sia i "falchi" euro-atlantisti  sia cosiddetti "putiniani" o comunque "fintopacifisti" ritengano che Kiev avrebbe perso la guerra  se il conflitto tra la Russia e l'Ucraina terminasse adesso. Vale a dire che per entrambi l'Ucraina potrebbe vincere la guerra solo se riconquistasse tutti i territori ucraini occupati dai russi (Crimea inclusa). Evidentemente sia gli uni che gli altri si dimenticano che l'Ucraina non sta combattendo contro il Lussemburgo o l'Italia ma contro una grande potenza militare come la Russia (ragion per cui una vittoria "totale" dell'Ucraina, benché non sia impossibile, non è affatto probabile).

Certo i russi occupano circa il 20% dell'Ucraina, ma non sono riusciti né ad insediare un governo filorusso a Kiev né a negare all'Ucraina l'accesso al mare. Inoltre non solo i russi non occupano né Kharkiv né Kherson ma neppure tutto il Donbass. E nemmeno il Mar Nero è più un "mare sicuro" per la marina militare russa, mentre l'ingresso della Svezia - che ormai non dovrebbe superare più nessun ostacolo - e della Finlandia nella NATO equivale ad una pressione geopolitica ai confini occidentali della Russia di gran lunga maggiore di quella che c'era prima del 24 febbraio 2022.

Ovviamente non si tratta di negare che l'Ucraina si trovi attualmente in condizioni difficili, tanto più adesso che i repubblicani americani hanno "bloccato" gli aiuti militari degli USA all'Ucraina, che sono di fondamentale importanza per l'esercito di Kiev. D’altra parte, si sa che l'Ucraina ha subito danni enormi, perché questa guerra si combatte praticamente solo in Ucraina, e che ormai dipende totalmente dagli aiuti finanziari e militari dell'Occidente. In sostanza, è scontato che l'Ucraina dalla guerra contro la Russia, comunque possa finire, uscirà con le ossa rotte. 

D'altronde, fallita la scorsa estate la controffensiva ucraina, la pressione militare russa è aumentata, anche se i russi non sono riusciti a sfondare le linee di difese ucraine.* In questo contesto, non è nemmeno strano che a Kiev vi siano anche dei seri contrasti ai vertici del potere pubblico (sulla questione della mobilitazione ecc.) e in specie tra il presidente Zelensky e Zaluzhny, il capo di Stato maggiore ucraino. Ma bloccare adesso tutti gli aiuti all'Ucraina, come chiedono i "putiniani" o i "fintopacifisti", che condividono un antiamericanismo da fiera paesana (che – si badi - non si deve confondere con una critica seria e determinata dell'euro-atlantismo), significherebbe mettere fine alla resistenza dell'Ucraina. Ed è ovvio che in questo caso non ci potrebbe essere più alcuna azione diplomatica per arrivare ad un  "congelamento" del conflitto (la cosiddetta "soluzione coreana") come alcuni propongono, ma solo una unconditional surrender dell'Ucraina.

Ma non si dovrebbe neanche ignorare che gran parte dei Paesi europei (ossia gran parte non solo dei governi europei ma dei popoli europei) non è affatto disposta a tollerare la politica "neoimperialista" del regime di Putin (ad esempio dovrebbe essere chiaro a chiunque che la Svezia e la Finlandia non hanno deciso di entrare nella NATO per ubbidire agli ordini dell'America). E basterebbe studiare la storia per capirlo. 

Nel caso di un crollo totale dell'Ucraina si correrebbe quindi il rischio di un conflitto tra la NATO (o perlomeno tra Paesi che fanno parte della NATO) e la Russia o comunque di trasformare l'Europa in una sorta di "Caoslandia".

Tuttavia, questo rischio si corre anche per la mancanza di una seria azione diplomatica per arrivare ad un cessate il fuoco, sebbene non sia facile trattare con il regime di Putin**. Ed è pure ovvio che alle trattative con la Russia dovrebbero partecipare gli americani, perché con ogni probabilità solo con l'America la Russia sarebbe disposta a trattare seriamente sulla questione ucraina, nella misura in cui quest’ultima dipende dalla questione dell'allargamento della NATO o della "sicurezza collettiva".***

In definitiva, anche se si deve riconoscere che l'America ha cercato di evitare una pericolosa escalation (penalizzando di conseguenza l'esercito ucraino)****, è lecito affermare che la mancanza di una strategia occidentale "realistica" rischia di danneggiare gravemente non solo l’Ucraina ma pure l'Europa. Nondimeno, è evidente che solo chi è in malafede o ha seri problemi di “ordine mentale” può negare che un'iniziativa diplomatica per arrivare perlomeno ad un "congelamento" del conflitto russo-ucraino presupponga necessariamente che l'Ucraina sia in grado di difendere la propria indipendenza e la propria sicurezza. 



*È impossibile comunque fare previsioni, sia perché la pressione militare russa potrebbe aumentare, al punto da sfondare le difese ucraine, sia perché gli ucraini hanno dimostrato di essere capaci di sfruttare i "punti deboli" dell'esercito russo, tanto è vero che vi è chi sostiene che l'Ucraina se disponesse di  nuove e più potenti armi occidentali e soprattutto di un maggior numero di proietti artiglieria potrebbe rimanere sulla difensiva nei prossimi mesi e poi - ma con ogni probabilità non prima dell'anno prossimo - lanciare un'altra controffensiva (vedi https://warontherocks.com/2024/01/hold-build-and-strike-a-vision-for-rebuilding-ukraines-advantage-in2024/  e https://www.foreignaffairs.com/ukraine/war-ukraine-not-stalemate.).

**Si badi che le trattative per arrivare ad un armistizio - non ad un trattato di pace che non c'è mai stato -  nella guerra di Corea durarono ben due anni. Naturalmente, nella attuale situazione un trattato di pace con la Russia è assai difficile perché vi sono troppi ostacoli da superare (questione territoriale, crimini di guerra, sanzioni, ecc.). Comunque, non si tratta di sostenere che l'Ucraina adesso, per evitare il peggio, debba necessariamente puntare ad un "congelamento" del conflitto (tanto più che ora la Russia potrebbe non essere disposta ad accettare una tale soluzione del conflitto, proprio perché sta cercando di conseguire un chiaro successo militare). Il vero problema è quindi come agire per consentire all'Ucraina di trattare con la Russia da una posizione vantaggiosa, tenendo conto anche che non pochi degli abitanti nei territori ucraini occupati dai russi in questa guerra non sono affatto "filorussi".

*** Che gli accordi di Minsk siano falliti (solo) per responsabilità di Kiev e dell'Occidente atlantista è una "bufala" (vedi ad esempio https://www.rivistailmulino.it/a/tutte-le-strade-non-portano-a-minsk ), come è una "bufala" il cosiddetto "genocidio" ucraino nel Donbass. Il conflitto del Donbass causò infatti circa 14.500 vittime, di cui 4.500 circa militari ucraini e poco più di 3.000 vittime civili di entrambe le parti. Per di più dal 2019 al 2021 vi furono "solo" alcune decine di vittime civili ogni anno, causate in buona misura dall'esplosione di mine. Peraltro, nel dicembre del 2021 la Russia fece una proposta di trattato di sicurezza collettiva (si tratta di due documenti: uno inviato alla NATO e un altro agli USA) in cui non si menzionavano (perlomeno esplicitamente) gli accordi di Minsk o il conflitto del Donbass ma si chiedeva addirittura il ritorno alla situazione che vi era in Europa nel maggio 1997, ovverosia lo smantellamento di tutte le infrastrutture della NATO nell'Europa orientale (https://mid.ru/ru/foreign_policy/rso/nato/1790803/?lang=en), nonché il ritiro delle bombe nucleari americane dall'Europa e il divieto di schierare bombardieri, anche non omologati per attacchi nucleari, fuori dai confini nazionali (https://mid.ru/ru/foreign_policy/rso/nato/1790818/?lang=en). Le richieste della Russia quindi non si limitavano a non fare entrare l'Ucraina  e la Georgia nella NATO (anche se si deve tenere conto che si può chiedere 100 per ottenere 50 o anche meno). Del resto, l'ingresso dell'Ucraina nella NATO era reso impossibile non solo dal veto certo della Germania e di altri membri della NATO ma dalla stessa esistenza del conflitto del Donbass, benché ormai fosse un conflitto a "bassa intensità".

**** Si ricordi che l'artiglieria e i missili occidentali a media gittata sono stati consegnati all'Ucraina solo dopo che Mariupol era caduta (anche se la decisione dell'America di dare degli obici da 155 all'Ucraina venne presa nell'aprile 2022 ossia un mese prima della resa degli ultimi difensori ucraini di Mariupol, il cui assedio era però praticamente già cominciato alla fine di febbraio) e che i carri armati e i blindati occidentali sono arrivati (neppure in gran numero) in Ucraina solo dopo un anno di guerra.





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