mercoledì 2 agosto 2023

NOTA SULLA CONTROFFENSIVA UCRAINA

 Che la controffensiva ucraina non sarebbe stata un’impresa facile era scontato. Troppi i punti deboli dell’esercito ucraino: scarso addestramento di molti soldati, numero insufficiente di ufficiali esperti, pochi mezzi del genio per aprire corridoi liberi da mine, situazione logistica tutt’altro che eccellente per dover gestire un numero troppo elevato di mezzi militari di tipo diverso, mancanza di potere aereo e una limitata potenza di fuoco.

In pratica, Kiev puntava molto su un crollo del morale dei soldati russi che non c’è stato. Il “fighting power” dell’esercito russo varia molto, ma nel complesso i russi hanno dimostrato di sapere difendersi. Inoltre è evidente che i russi abbiano fatto notevoli progressi nella guerra elettronica e in quella dei droni.

La controffensiva ucraina quindi rischia di essere caratterizzata da una serie di battaglie di logoramento, che avvantaggerebbe chi si difende, non certo chi attacca o chi, come i russi, gode di un netto vantaggio sotto il profilo demografico.

Tuttavia questo non significa che la controffensiva ucraina sia già da considerare un fallimento.
Gli ucraini, difatti, si battono con la consueta determinazione e continuano a cercare di creare le condizioni per aprirsi un varco nelle difese russe e non hanno ancora impiegato un buon numero delle loro migliori brigate.

Nel settore settentrionale del fronte hanno respinto un forte attacco dei russi, che hanno dimostrato ancora una volta di avere enormi difficoltà a condurre una guerra di movimento.
Nel settore di Bakhmut hanno conquistato alcune posizioni importanti, rendendo assai precaria la situazione dei russi che occupano Bakhmut, sebbene non si possa (ancora) parlare di un vero e proprio accerchiamento.

Ma, com’è noto, l’esercito ucraino cerca di sfondare le difese russe soprattutto nel settore centro-meridionale del fronte, puntando a tagliare il “corridoio” che unisce la Crimea e il Donbass.
Nella zona di Robotyne, presso Orichiv, l’attacco ucraino ha avuto (almeno per ora) scarso successo e gli ucraini hanno pure subito perdite notevoli di mezzi e uomini. Del resto, la zona del fronte compresa tra Orichiv e Tokmok (la città che rappresenta il centro strategico di questo settore) è fortemente difesa dei russi.

Maggiore successo gli ucraini hanno invece avuto nel settore del fronte più ad est. Qui gli ucraini sono penetrati nelle difese russe - che sono peraltro assai meno forti che nella zona di Tokmok – giungendo fino a Staromaiorske. Un successo tattico notevole tanto più che gli ucraini stanno spingendo in direzione di Staromlynivka, costringendo i russi ad impiegare diverse unità di riserva per cercare di arrestare l’avanzata ucraina.

Lo scopo di questo attacco ucraino è chiaramente quello di tagliare la linea ferroviaria che collega Tokmok e Donetsk passando dalla cittadina di Azov (al confine tra la provincia di Zaporizhia e quella di Donetsk) e da Volnovacha che però distano (in linea d’aria) da Staromlynivka rispettivamente circa 35 km e 50 km.

Comunque, l'azione più "incisiva" dell’esercito ucraino è l’attacco con i missili ai centri logistici e di comando russi, che potrebbe offrire agli ucraini l’occasione per superare le difese russe in direzione di Mariupol o di Berdiansk, acquisendo il controllo della linea ferroviaria che collega Tokmok e Donetsk, che è certamente una arteria logistica di vitale importanza per l’esercito russo.
Nondimeno, la forte resistenza che i russi oppongono anche in questo settore fronte è tale che per essere superata dovrebbe verificarsi un vero e proprio collasso della logistica russa prima che cominci la cattiva stagione.

Sono quindi ancora possibili diversi “scenari”. Quello attualmente più probabile è che la situazione militare alla fine di quest’estate non sia molto differente da quella che vi era nella primavera scorsa, anche se non si può escludere né un successo (sia pure limitato) degli ucraini né una vittoria difensiva dei russi. Assai meno probabile, ma non impossibile, è un crollo dell’esercito russo, mentre il rischio che corre l’esercito di Kiev è di concludere questa controffensiva senza un successo militare degno di nota e con gravi perdite di uomini e mezzi ossia si concluda con un sostanziale fallimento.

Vi sono buone dunque probabilità che la guerra non termini entro la fine di quest’anno sia perché né Kiev né Mosca sembrano disposte a riconoscere che la guerra non può concludersi con una vittoria totale di nessuno dei due belligeranti, sia perché sul fronte diplomatico “non si muove foglia”, anche se forse, soprattutto a Washington, si aspetta che finisca quest’estate per “tirare le somme” e, sulla base della situazione militare creata dalla controffensiva ucraina, cercare di arrivare perlomeno ad un cessate il fuoco duraturo (ma questo ovviamente dipende anche da Mosca che sembra puntare invece soprattutto su una vittoria di Trump nelle elezioni presidenziali del 2024), dato che non solo per la Russia e per l’Ucraina i costi di un eccessivo prolungamento della guerra con ogni probabilità sarebbero nettamente maggiori dei benefici.

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