La Comunità economica degli Stati dell'Africa Occidentale nota come Ecowas e composta attualmente da undici Stati africani (Benin, Capo Verde, Costa d'Avorio, Gambia, Ghana, Guinea Bissau, Liberia, Nigeria, Senegal, Sierra Leone, Togo) ha duramente condannato il golpe in Niger cui ha già imposto delle sanzioni.
In particolare le sanzioni annunciate dall'Ecowas comprendono l'interruzione delle transazioni energetiche con il Niger, che riceve fino al 90% dell'energia dalla vicina Nigeria. Per di più, il 30 luglio scorso l'Ecowas ha lanciato un ultimatum alla giunta nigerina, minacciando un intervento militare, mentre il Mali e il Burkina Faso hanno dichiarato di essere pronti a difendere con le armi i golpisti nigerini.
La situazione è resa ancora più complicata dalla presenza di soldati francesi in Niger, a causa della forte ostilità che molti nigerini nutrono nei confronti della Francia (come del resto accade in altri Paesi africani che facevano parte dell'impero coloniale francese e che non tollerano più il vergognoso neocolonialismo francese), e da quella della Wagner (di fatto una organizzazione criminale di stampo mafioso), che potrebbe offrire i suoi "servigi" alla giunta militare nigerina, anche se non è chiaro se la Wagner abbia favorito in qualche modo questo colpo di Stato.
Ovviamente, si deve anche tenere conto della presenza di bande islamiste nel Niger che, come in altri Paesi africani della macroregione di cui fa parte il Niger, costituisce un problema tutt’altro che facile da risolvere. Peraltro, non solo dal Niger passa buona parte degli africani che cercano di emigrare in Europa (sebbene si debba ricordare che la maggior parte degli africani emigrano in Paesi africani), ma è pure noto che le ricchezze minerarie del Niger fanno gola a diversi e potenti attori geopolitici.
D’altronde, non sono nemmeno chiari i motivi per cui i militari nigerini abbiano "deposto" il presidente Bazoum , che vinse le elezioni nel 2021 e che stava attuando un vasto programma di riforme sociali (riduzione dell'altissimo tasso di natalità, promozione dell'istruzione, in specie delle ragazze nigerine, ecc.) ed economiche, tanto che si stimava che, dopo molti anni di stagnazione, quest'anno il Pil del Niger sarebbe cresciuto addirittura del 7%.
Comunque sia - indipendentemente dall’immagine distorta e perfino grottesca che hanno dell’Africa (e non solo dell’Africa) i non pochi “zombi” occidentali (rossi, neri, rossobruni o rozzobruni che siano) che scambiano i fantocci della loro immaginazione per la realtà - se si continuerà a non capire che quanto accade in Africa, ossia un continente in cui l’età media della popolazione è di circa vent’anni, non riguarda solo gli africani e che l’Africa non è solo un continente ricco di materie prime ma soprattutto un continente che manca di un’industria degna di questo nome, allora sarà inevitabile che il capitalismo predatore (occidentale e non occidentale) rivolga la propria punta distruttiva anche contro coloro che pensano che per risolvere i problemi basti negare che esistano.
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