giovedì 12 gennaio 2023

UN RIMEDIO PEGGIORE DEL MALE

Sostenere che in Ucraina si combatte "solo" una guerra per procura significa né più né meno considerare decine di milioni di ucraini (ossia la stragrande maggioranza del popolo ucraino) degli zombi al servizio di Washington.

In realtà, indipendentemente dal giudizio sul regime di Kiev, gli ucraini (piaccia o no) stanno combattendo una guerra patriottica o di liberazione nazionale contro la Russia, che è "anche" una guerra civile (ma questa è la regola non l'eccezione nelle guerre di liberazione nazionale) e una guerra per procura, nel senso che la Nato o, se si preferisce, l'America ha interesse ad indebolire il più possibile la Russia di Putin.

Insomma, il fatto che la guerra russo-ucraina sia o sia diventata, per gli ucraini, una guerra di liberazione nazionale non si può ignorare - se non per ragioni meramente ideologiche o, per così dire, per "analfabetismo politico" spacciato per "realismo geopolitico" -, anche se si riconosce che questa guerra si configura come uno scontro, sia pure "indiretto", tra potenze liberal-capitalistiche e una potenza nazional-capitalista.

 Sotto questo aspetto si deve certo anche considerare la questione della crisi di egemonia della principale potenza liberal-capitalista e della formazione di nuovi centri di potenza. Nondimeno, se è vero che questi centri di potenza anti-egemonici ambiscono ("giustamente") ad acquisire una maggiore autonomia strategica e limitare la prepotenza della potenza egemone, è pur vero che alcuni di essi (tra cui certamente la Russia di Putin) nutrono delle palesi "ambizioni imperiali", non diversamente - sia pure solo sotto certi aspetti, s'intende - dalle potenze dell'Asse, la cui politica era certamente caratterizzata da una forma di imperialismo di gran lunga più aggressivo e feroce di quello delle potenze occidentali. 

In definitiva, anche sotto il profilo geopolitico si conferma che la politica di potenza di un regime politico autocratico e illiberale non costituisce una alternativa al capitalismo predatore occidentale, ma rappresenta, in sostanza, solo una forma di capitalismo predatore perfino più aggressivo di quello (neo)liberale, in quanto non limitato, a differenza di un regime politico liberal-capitalista, da nessuna forma di "contropotere".

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