domenica 22 ottobre 2023

DALLA PARTE DELLE VITTIME E DELLA RAGIONE

Tra i tanti se e i tanti ma che è necessario non dimenticare allorché si tratta del conflitto israelo-palestinese vi è pure la questione del rapporto tra Israele e l'America, perché criticare la politica di Israele in Cisgiordania ma evitare di fermarla quando se ne ha la possibilità (dato che Israele non può fare a meno degli aiuti dell'America), è solo ipocrisia o, nel migliore dei casi, incapacità di decidere, dato che si può ritenere che non tutti i politici americani che criticano la colonizzazione/annessione della Cisgiordania da parte di Israele non siano sinceri.

D'altronde, è innegabile che in Cisgiordania gli aggressori siano gli israeliani e gli aggrediti siano i palestinesi. Certo nemmeno il conflitto israelo-palestinese è un conflitto tra "buoni" e "cattivi". Nondimeno, è innegabile che la colonizzazione/annessione della Cisgiordania non abbia nulla a che fare con il diritto di Israele di difendersi (l'occupazione militare della Cisgiordania che dura dalla Guerra dei Sei Giorni è un problema diverso e in ogni caso ai militari si può sempre ordinare di ritirarsi). Gli eccessi ci sono (anche assai gravi), ma ci sono da entrambe le parti, anche se non risolvono nulla, anzi peggiorano solo la situazione.

Una questione diversa comunque è quella di Gaza. Non è infatti "resistenza" quella di Hamas e della Jihad islamica. Ed è ovvio che, dopo l'orribile strage di innocenti del 7 ottobre scorso, Israele cerchi di infliggere una sconfitta decisiva ad Hamas e alla Jihad islamica.* È proprio Hamas, del resto, che ha voluto mettere Israele nella condizione di non potere non reagire (che il 7 ottobre scorso lo scopo di Hamas fosse anche impedire l'accordo tra Israele e l'Arabia Saudita è più che probabile, ma verosimilmente lo scopo politico di Hamas è soprattutto scatenare una "guerra santa" di tutto il mondo musulmano contro Israele e i suoi alleati). 

Tuttavia, neppure quanto è accaduto il 7 ottobre scorso può giustificare un'altra strage di innocenti. I bambini di Gaza non sono meno innocenti dei bambini israeliani.  D'altra parte, è lo stesso conflitto israelo-palestinese ad insegnare che il terrorismo lo si deve combattere usando il "bisturi" anziché l'accetta, tanto più se si considera che Hamas e la Jihad islamica hanno dimostrato di essere capaci di strumentalizzare la disperazione e la rabbia di tanti giovani palestinesi, che ritengono che ormai non abbiano più nulla da perdere.

Pertanto, l'operazione militare che adesso l'IDF sta compiendo a Gaza rischia di moltiplicare i nemici di Israele.** Certo, se Israele adesso si dimostrasse debole, ben difficilmente si potrebbe evitare un "allargamento" del conflitto, ma vale pure l'opposto, ossia anche una reazione sproporzionata di Israele rischia di allargare il conflitto coinvolgendo Hezbollah e perfino l'Iran.

In definitiva, ad Israele - che non deve essere confuso con l'attuale  governo di Israele (indubbiamente il peggiore e più pericoloso di tutta la storia dello Stato di Israele) - non mancano certamente le risorse  materiali, morali e intellettuali per sconfiggere Hamas e la Jihad islamica secondo una prospettiva realistica, ma se dovesse lasciarsi "guidare" dal risentimento e dallo spirito di vendetta o dall'estremismo degli ultranazionalisti ortodossi non farebbe altro che il "gioco" dei suoi peggiori nemici.***

*Ciò nonostante, come ho già scritto in un altro articolo, non si può escludere che vi siano dei membri di Hamas che hanno idee diverse perfino sulla questione dello Stato di Israele ovvero siano disposti a riconoscere lo Stato di Israele. 

**Secondo T. L. Friedman "if Israel rushes headlong into Gaza now to destroy Hamas — and does so without expressing a clear commitment to seek a two-state solution with the Palestinian Authority and end Jewish settlements deep in the West Bank — it will be making a grave mistake that will be devastating for Israeli interests and American interests" (T. L. Friedman, Israel is About to Make a Terrible Mistake, "New York Times", 19/10/2023 https://www.nytimes.com/2023/10/19/opinion/biden-speech-israel-gaza.html).

*** Si veda anche Adam Shatz,  Vengeful Pathologies, "London Review of Books", Vol. 45 No. 21 · 2 November 2023  https://www.lrb.co.uk/the-paper/v45/n21/adam-shatz/vengeful-pathologies?fbclid=IwAR0xNAHJ2LZpINW_eySTYiJzFJ_1md0d6nug2wVkRex8rapXUuXDlbAlYbw Si può essere d'accordo o no con Shatz ma certo è necessario conoscere il contesto storico per capire perché può accadere l'orrore e soprattutto per impedire che accada l'orrore, non certo per giustificare l'orrore, che solo dei "devastati mentali" possono giustificare (per ragioni che poco o nulla hanno a che fare con la causa palestinese né con un ordine mondiale più giusto e rispettoso dei diritti dei popoli).

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