martedì 25 aprile 2023

25 APRILE 2023

 Affermare di essere antifascisti significa chiarire quel che non si è, non quel che si è, perché vi erano e vi sono diversi e perfino opposti modi di intendere l'antifascismo. Antifascisti, ad esempio, erano sia i democratici anticomunisti che i comunisti, sia i liberali che i socialisti, sia dei repubblicani sia dei monarchici e via dicendo. In questa prospettiva, conta più ciò che si è di ciò che non si è, come dimostra la stessa storia dell'Italia repubblicana 

Analogo discorso (benché, ovviamente, solo in un certo senso) si può fare per quanto concerne il neoliberalismo. Un conto infatti è non essere neoliberali, un altro sono le ragioni per cui non si è neoliberali. Del resto, c'è una netta differenza tra "superare" qualcosa (inclusa la modernità) e rifiutare qualcosa, perché per potere "superare" qualcosa occorre prima raggiungerla. 

Sotto questo aspetto, quindi, non conta che non si sia neoliberali, perché non neoliberali lo sono pure i neofascisti, i comunisti (neostalinisti o no), i cosiddetti "putiniani", i "trumpisti" e via dicendo, ossia coloro che, proprio come i fascisti, non solo non sono all'altezza (benché per ragioni diverse) delle sfide del neoliberalismo (sotto il profilo politico-culturale, si intende) ma nemmeno di quelle del liberalismo, che pure esige di essere "superato", anche alla luce dello stesso liberalismo antico, che non ignorava che il singolo individuo, in quanto non può non essere membro di una comunità, di necessità è incastonato in un complesso ventaglio di relazioni sociali e culturali.

Certo, questa è una strada difficile da percorrere, tanto più se si considerano le sfide ecologiche, cui non è possibile sottrarsi, e quelle di una tecnoscienza che moltiplica il potere dei gruppi dominanti ogni giorno che passa. Tuttavia, proprio la Resistenza, nonostante le differenze ideologiche che la caratterizzarono, seppe indicare qual era la direzione giusta da prendere, dando vita ad una Costituzione che non solo nella sua stessa "essenza" è antifascista ma che, perlomeno nelle sue parti più significative, riconosce il "primato" della persona intesa come individuo sociale e quindi che non vi è vera libertà senza  giustizia sociale né vera giustizia sociale senza libertà.


Nessun commento:

Posta un commento