lunedì 26 dicembre 2022

REVISIONE DI GIUDIZI

 25 dicembre 2022:

"Siamo pronti a negoziare con tutti i soggetti coinvolti su soluzioni accettabili, ma dipende da loro: non siamo noi a rifiutarci di negoziare" (Putin).
"Faremo del nostro meglio per raggiungere l'obiettivo dell'operazione militare speciale, in modo che il regime disgustoso dei nazionalisti di Kiev cessi di esistere. Oggi, nessuno tranne noi può farlo" (Medevdev).

Sarà la politica del bastone e della carota, ma sinceramente a me sembra la "politica del martello" di Prigozhin o, se si preferisce, di una specie di Cosa Nostra russa (anche se non si deve fare di ogni erba un fascio) che possiede 6.000 testate nucleari (ragion per cui ci si deve "sforzare" di trovare una "soluzione negoziale" che ovviamente non penalizzi l'Ucraina, benché non sia affatto facile considerando l'attuale politica di prepotenza Mosca).

Insomma, anche se certo il regime di Kiev non è esente da difetti anche gravi (ma chi è innocente scagli la prima pietra!), se si è intellettualmente onesti si deve riconoscere che il regime politico (certo nazionalista e russofobo) ma soprattutto, l'esercito e in generale il popolo dell'Ucraina si sono dimostrati in questi dieci mesi di guerra di gran lunga migliori di quanto si potesse immaginare prima che la Russia invadesse l'Ucraina, mentre più passa il tempo più il regime di Putin si rivela essere il peggiore nemico non solo dell'Ucraina ma del popolo russo.

Per quanto concerne lo scoppio di questa guerra, con tutto quello che ne è conseguito e che ne potrebbe conseguire, è lecito ritenere che l'Occidente (e in specie l'America per avere fin dal 2008 insistito perché l'Ucraina diventasse un membro della Nato) non sia del tutto privo di responsabilità, ma la responsabilità sia militare sia politica della Russia o, meglio, del regime di Putin ormai appare innegabile. In altri termini, si deve riconoscere che in un certo senso questo vale anche per il conflitto del Donbas(s).

Pertanto, è necessaria una revisione di giudizi che tenga conto di quanto è successo in questi dieci mesi di guerra perché nulla più di una guerra rivela quali sono le caratteristiche essenziali (ossia la vera natura) di un regime politico*.
* Quel che i (nostri) putiniani non capiscono o non vogliono capire è che in Ucraina si combatte ormai "anche" una guerra di liberazione nazionale ossia una guerra di popolo contro l'invasore che vorrebbe perfino cancellare l'identità ucraina.
Certo, il fatto che gli ucraini per combatterla abbiano bisogno del sostegno della Nato non è irrilevante sotto il profilo geopolitico e politico, ma non cambia la "sostanza" in quanto un popolo ha comunque il "diritto" non solo di abitare la propria terra ma di abitarla politicamente. Non si tratta dunque solo di relazioni internazionali ma di geo-politica nella misura in cui questa parola significa che l'uomo abita politicamente la terra o, in altri termini, designa la questione del nomos della terra.

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