giovedì 29 agosto 2024

LE PORTE DELL' "INFERNO GEOPOLITICO"


Che nella primavera del 2022 per la maggior parte degli ucraini la resistenza contro gli invasori russi fosse una guerra patriottica è innegabile. Tuttavia, è pure innegabile che con il passare del tempo i "falchi" atlantisti abbiano preso il sopravvento e la guerra sia diventata soprattutto una guerra contro la Russia in quanto tale. Vale a dire che ora lo scopo del regime di Kiev e della Nato è abbattere il regime di Putin per arrivare ad una "disgregazione" della stessa Federazione Russa.

Del resto, se l'obiettivo militare dell'attacco ucraino nella regione di Kursk era costringere i russi a combattere una guerra di movimento, di modo che l'esercito russo avrebbe dovuto allentare la "pressione" nel Donbass (obiettivo, per ora, non raggiunto dagli ucraini), lo scopo politico era dimostrare che non esistono "linee rosse" ovverosia che alla Russia si può e si deve infliggere una sconfitta "totale.*

In sostanza, adesso per l'Occidente atlantista o, meglio, per buona parte di esso (ossia i "falchi") non conta tanto il diritto dell'Ucraina di difendersi per evitare che sia "inglobata" con la forza nello "spazio geopolitico" russo, quanto piuttosto distruggere lo "spazio geopolitico" russo. Si tratta di una strategia che si può definire strategia della "roulette russa", che in pratica consiste nel cercare di causare una crisi politica e militare de regime di Putin tale da mutare il "volto" stesso della Federazione Russa (ovviamente è una strategia considerata pericolosa pure da diversi atlantisti** e comunque ben diversa da una strategia che miri ad una "vittoria difensiva" dell'Ucraina, che implica una distinzione netta tra armistizio e trattato di pace, di cui, come nella guerra di Corea, non vi sono le condizioni).

Non è quindi nemmeno un caso - pur tenendo conto che la guerra russo-ucraina è nettamente differente dal conflitto israelo-palestinese e da quello che oppone Israele all'Iran ed ai suoi alleati - che gli atlantisti che mirano ad una sconfitta "totale" della Russia sostengano (esplicitamente o implicitamente) il regime di "Bibi", al punto da giustificare una orrenda uccisione di massa. In definitiva, è vero che Putin il 24 febbraio 2022 e Hamas il 7 ottobre 2023 hanno spalancato le porte dell'inferno, ma questo è stato possibile perché l'inferno già esisteva.

*Si può pure ritenere che l'offensiva ucraina nella regione di Kursk dipenda anche dalla necessità per il regime di Kiev di avere qualcosa da negoziare con Mosca nel caso che la guerra volgesse al peggio per l'Ucraina.


** Si sa che a causa dell'arsenale nucleare russo molti "strateghi" americani preferiscono tenere "sotto scacco" la Federazione Russa piuttosto che puntare ad una sua disgregazione.

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