mercoledì 10 aprile 2024

LA SICUREZZA DELL'EUROPA

Che pure l'euro-atlantismo costituisca un serio pericolo per l'Europa dovrebbe ormai essere chiaro a chiunque non sia accecato dalla russofobia. 

Difatti, vi è una notevole differenza tra affermare che arrivare ad un cessate il fuoco in Ucraina dipende anche dalla Russia e affermare che  arrivare ad un cessate il fuoco in Ucraina dipende solo dalla Russia.

Se si cancella questa differenza è ovvio che la guerra della NATO contro la Russia appaia pressoché inevitabile, dato che sono gli stessi euro-atlantisti a riconoscere che la Russia non ha alcuna intenzione di permettere all'esercito ucraino di riconquistare i territori ucraini occupati dall'esercito russo. .

Non a caso qualche giorno fa l'ISW (che è un think tank neocon) ha sostenuto che la Russia sarebbe già pronta ad attaccare la NATO nei prossimi anni, quasi che gli obiettivi del Cremlino fossero perfettamente noti né potessero cambiare a seconda della strategia della NATO.

E' evidente che una tale concezione, che sembra essere una sorta di "profezia che si autoavvera", dà per scontato che l'unico modo per difendere la sicurezza dell'Europa (inclusa la sicurezza  e l'indipendenza dell'Ucraina) sia un sostegno "incondizionato" al regime nazionalista ucraino, per infliggere una "sconfitta totale" alla Russia, anche se è innegabile che la Russia (non solo cioè la Russia di Putin) non potrebbe mai accettarla.

In sostanza, il cosiddetto "Occidente collettivo" sta commettendo (mutatis mutandis) lo stesso errore di Putin (vale a dire di volere risolvere con le armi la questione ucraina e della sicurezza collettiva in Europa), sebbene le conseguenze dell'insipienza strategica e della tracotanza degli euro-atlantisti (che già strumentalizzano la guerra in Ucraina per ridefinire i rapporti sociali nel modo più vantaggioso possibile per l'oligarchia neoliberale e i suoi zelanti servitori) rischiano di essere assai più gravi delle conseguenze dell'errore di calcolo strategico commesso da Putin aggredendo l'Ucraina. 

In altri termini, posto che un agire razionale sia contraddistinto da un'etica della responsabilità,  è certo irrazionale ritenere di potere sconfiggere con le armi la prepotenza dell'Occidente neoliberale e del capitalismo predatore occidentale (quasi che la storia del secolo scorso non avesse insegnato nulla), ma è altrettanto irrazionale ritenere di risolvere con le armi la crisi dell'egemonia occidentale e in particolare della maggiore potenza occidentale. 

Comunque sia, se la scelta dovesse essere tra la prepotenza di un regime autocratico (come certamente è il regime di Putin) e quella dell'oligarchia euro-atlantista, avrebbe poco senso porsi il problema della sicurezza della stessa Europa, sempre che la questione della sicurezza dell'Europa in realtà non concerna soltanto la difesa degli interessi di una élite dominante, benché sia pacifico che la prepotenza di un'autocrazia non è un'alternativa valida a quella dell'oligarchia neoliberale, dato che è perfino peggiore sotto il profilo politico e sociale.


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