venerdì 30 agosto 2024

BREVE NOTA SULLA ATTUALE SITUAZIONE MILITARE IN UCRAINA

Com'è noto l'attacco ucraino nella regione di Kursk non ha allentato la pressione dell'esercito russo nel Donbass, tanto che i russi minacciano di conquistare Chasiv Yar e Pokrovsk (un centro logistico di primaria importanza, ragion per cui ai russi basterebbe circondare Pokrovsk per infliggere un colpo assai grave all'esercito ucraino) ossia due pilastri cardine della linea difensiva ucraina  nel Donbass.

Certo penalizza alquanto l'esercito ucraino non potere usare armi occidentali (come ad esempio gli Atacms) per colpire basi militari, infrastrutture per le telecomunicazioni, centri logistici, depositi di carburante o  di armi e soprattutto aeroporti russi situati in territorio russo. 

Tuttavia, è l'intero quadro strategico che si deve tenere presente. Sotto questo aspetto i vantaggi della Russia per quanto concerne la demografia e le  risorse strategiche (si deve considerare pure che la Russia non è affatto "isolata") nonché la superiorità della difesa rispetto all'attacco, che rende estremamente difficile per l'esercito ucraino riconquistare i territori occupati, sono tali che avrebbero dovuto indurre l'Ucraina e i suoi alleati a puntare su una vittoria difensiva (questione territoriale quindi subordinata a quella della indipendenza e della sicurezza e non viceversa) anziché su una vittoria "totale" contro la Russia. 

Comunque è meglio non fare previsioni, anche perché la nebbia della guerra è ancora fitta (del resto, se Kiev piange, Mosca non ride), ma è certo che una concezione (geo)politica "realistica" è sempre la migliore possibile se si vuole evitare il peggio.


giovedì 29 agosto 2024

LE PORTE DELL' "INFERNO GEOPOLITICO"


Che nella primavera del 2022 per la maggior parte degli ucraini la resistenza contro gli invasori russi fosse una guerra patriottica è innegabile. Tuttavia, è pure innegabile che con il passare del tempo i "falchi" atlantisti abbiano preso il sopravvento e la guerra sia diventata soprattutto una guerra contro la Russia in quanto tale. Vale a dire che ora lo scopo del regime di Kiev e della Nato è abbattere il regime di Putin per arrivare ad una "disgregazione" della stessa Federazione Russa.

Del resto, se l'obiettivo militare dell'attacco ucraino nella regione di Kursk era costringere i russi a combattere una guerra di movimento, di modo che l'esercito russo avrebbe dovuto allentare la "pressione" nel Donbass (obiettivo, per ora, non raggiunto dagli ucraini), lo scopo politico era dimostrare che non esistono "linee rosse" ovverosia che alla Russia si può e si deve infliggere una sconfitta "totale.*

In sostanza, adesso per l'Occidente atlantista o, meglio, per buona parte di esso (ossia i "falchi") non conta tanto il diritto dell'Ucraina di difendersi per evitare che sia "inglobata" con la forza nello "spazio geopolitico" russo, quanto piuttosto distruggere lo "spazio geopolitico" russo. Si tratta di una strategia che si può definire strategia della "roulette russa", che in pratica consiste nel cercare di causare una crisi politica e militare de regime di Putin tale da mutare il "volto" stesso della Federazione Russa (ovviamente è una strategia considerata pericolosa pure da diversi atlantisti** e comunque ben diversa da una strategia che miri ad una "vittoria difensiva" dell'Ucraina, che implica una distinzione netta tra armistizio e trattato di pace, di cui, come nella guerra di Corea, non vi sono le condizioni).

Non è quindi nemmeno un caso - pur tenendo conto che la guerra russo-ucraina è nettamente differente dal conflitto israelo-palestinese e da quello che oppone Israele all'Iran ed ai suoi alleati - che gli atlantisti che mirano ad una sconfitta "totale" della Russia sostengano (esplicitamente o implicitamente) il regime di "Bibi", al punto da giustificare una orrenda uccisione di massa. In definitiva, è vero che Putin il 24 febbraio 2022 e Hamas il 7 ottobre 2023 hanno spalancato le porte dell'inferno, ma questo è stato possibile perché l'inferno già esisteva.

*Si può pure ritenere che l'offensiva ucraina nella regione di Kursk dipenda anche dalla necessità per il regime di Kiev di avere qualcosa da negoziare con Mosca nel caso che la guerra volgesse al peggio per l'Ucraina.


** Si sa che a causa dell'arsenale nucleare russo molti "strateghi" americani preferiscono tenere "sotto scacco" la Federazione Russa piuttosto che puntare ad una sua disgregazione.

sabato 24 agosto 2024

TRA SCILLA E CARIDDI

Com'è noto il presidente Volodymyr Zelensky ha firmato una legge che vieta la Chiesa ortodossa legata a Mosca in Ucraina.

In pratica, in Ucraina pure chi legge gli scrittori russi rischia di essere  considerato un traditore dal regime di Kiev, il cui vero scopo politico non è diverso da quello dei "liberal-fascisti" atlantisti ossia distruggere la Federazione Russa, come ha dichiarato lo stesso Mykhailo Podolyak  (principale consigliere del presidente ucraino) secondo cui "l'impero russo sanguinerà da mille tagli, si ammalerà e marcirà dall'interno, fino a quando parti del suo corpo inizieranno a cadere".

Insomma, per sfuggire a Cariddi si è finiti nelle fauci di Scilla.

venerdì 16 agosto 2024

L'ATTACCO UCRAINO IN TERRITORIO RUSSO

È palese che l’attacco ucraino in territorio russo non è un raid ma un’operazione militare più complessa, effettuata da piccoli gruppi di combattimento appartenenti ad alcune delle migliori brigate ucraine. 

Obiettivo fondamentale (oltre a quello politico) degli ucraini pare essere non tanto il territorio quanto piuttosto il nemico (ossia la distruzione di unità militari nemiche), costringendo i russi a combattere una guerra di movimento, che in questi due anni e mezzo di guerra l’esercito russo ha dimostrato di non sapere combattere senza difficoltà (anche perché caratterizzato da scarsa flessibilità tattico-operativa e da una struttura gerarchica che lascia poco spazio allo spirito di iniziativa degli ufficiali subalterni e dei sottufficiali). 

Non sorprende quindi  che la reazione russa a questo attacco ucraino si sia rivelata caotica e assai “confusa”, tanto che si sono già verificati diversi casi di “red on red” (ovvero “fuoco amico” ai danni dei russi).

Comunque sia, per i russi è imperativo eliminare questa minaccia senza (continuare a) subire gravi perdite (non solo di soldati ma di materiale bellico) e senza essere costretti ad impiegare unità militari impiegate in quei settori del fronte in cui gli ucraini si trovano in  seria difficoltà. 

D'altra parte, sembra scontato che se l’attacco dell’esercito di Kiev dovesse fallire del tutto gli ucraini rischierebbero di avere poche riserve ben addestrate per opporsi validamente alla “pressione” dell’esercito russo, che sebbene non sia ancora riuscito ad effettuare uno “sfondamento” in nessun settore del fronte (lungo circa 600 miglia) continua a “rosicchiare” terreno prezioso.

giovedì 8 agosto 2024

HYBRIS

Il GUR (il servizio di intelligence militare ucraino, il cui capo è il tenente generale Budanov, un ultranazionalista come altri membri del regime ucraino), pur di danneggiare la Russia, non solo non esita a compiere azioni terroristiche (incluso, con ogni probabilità, il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream e Nord Stream 2) ma appoggerebbe pure bande di terroristi islamiste in Africa.*

Insomma, non è certo necessario fare l'apologia del regime di Putin (primo responsabile della distruzione dei rapporti tra la Russia e l'Europa) per riconoscere il pericolo che può rappresentare per la stessa Europa l'estremismo nazionalista ucraino (da distinguere nettamente dal patriottismo di buona parte del popolo ucraino).

Ma a chi ritiene che quanto accaduto il 7 ottobre scorso giustifichi un'uccisione di massa (per il ministro israeliano Smotrich sarebbe addirittura necessario far morire di fame due milioni di palestinesi) non interessa la verità, perché è proprio la "veri(dici)tà" che gli euro-atlantisti o, meglio, i "neuro-atlantisti" temono, non certo le ciance o le farneticazioni (spacciate per geopolitica)dei cosiddetti "putiniani"(rossi, neri o "rossoneri" che siano).

*https://www.nigrizia.it/notizia/mali-interrompe-relazioni-diplomatiche-con-ucraina?fbclid=IwY2xjawEhkBZleHRuA2FlbQIxMQABHfgY9Gd5nfgSyw8VnlMgFS6Px9f8ImrfhEKowHXMJ82yXsQkflYRwAPMhg_aem_lYJSC0WWBtySdz9CXJNs8w