venerdì 30 agosto 2024

BREVE NOTA SULLA ATTUALE SITUAZIONE MILITARE IN UCRAINA

Com'è noto l'attacco ucraino nella regione di Kursk non ha allentato la pressione dell'esercito russo nel Donbass, tanto che i russi minacciano di conquistare Chasiv Yar e Pokrovsk (un centro logistico di primaria importanza, ragion per cui ai russi basterebbe circondare Pokrovsk per infliggere un colpo assai grave all'esercito ucraino) ossia due pilastri cardine della linea difensiva ucraina  nel Donbass.

Certo penalizza alquanto l'esercito ucraino non potere usare armi occidentali (come ad esempio gli Atacms) per colpire basi militari, infrastrutture per le telecomunicazioni, centri logistici, depositi di carburante o  di armi e soprattutto aeroporti russi situati in territorio russo. 

Tuttavia, è l'intero quadro strategico che si deve tenere presente. Sotto questo aspetto i vantaggi della Russia per quanto concerne la demografia e le  risorse strategiche (si deve considerare pure che la Russia non è affatto "isolata") nonché la superiorità della difesa rispetto all'attacco, che rende estremamente difficile per l'esercito ucraino riconquistare i territori occupati, sono tali che avrebbero dovuto indurre l'Ucraina e i suoi alleati a puntare su una vittoria difensiva (questione territoriale quindi subordinata a quella della indipendenza e della sicurezza e non viceversa) anziché su una vittoria "totale" contro la Russia. 

Comunque è meglio non fare previsioni, anche perché la nebbia della guerra è ancora fitta (del resto, se Kiev piange, Mosca non ride), ma è certo che una concezione (geo)politica "realistica" è sempre la migliore possibile se si vuole evitare il peggio.


venerdì 16 agosto 2024

L'ATTACCO UCRAINO IN TERRITORIO RUSSO

È palese che l’attacco ucraino in territorio russo non è un raid ma un’operazione militare più complessa, effettuata da piccoli gruppi di combattimento appartenenti ad alcune delle migliori brigate ucraine. 

Obiettivo fondamentale (oltre a quello politico) degli ucraini pare essere non tanto il territorio quanto piuttosto il nemico (ossia la distruzione di unità militari nemiche), costringendo i russi a combattere una guerra di movimento, che in questi due anni e mezzo di guerra l’esercito russo ha dimostrato di non sapere combattere senza difficoltà (anche perché caratterizzato da scarsa flessibilità tattico-operativa e da una struttura gerarchica che lascia poco spazio allo spirito di iniziativa degli ufficiali subalterni e dei sottufficiali). 

Non sorprende quindi  che la reazione russa a questo attacco ucraino si sia rivelata caotica e assai “confusa”, tanto che si sono già verificati diversi casi di “red on red” (ovvero “fuoco amico” ai danni dei russi).

Comunque sia, per i russi è imperativo eliminare questa minaccia senza (continuare a) subire gravi perdite (non solo di soldati ma di materiale bellico) e senza essere costretti ad impiegare unità militari impiegate in quei settori del fronte in cui gli ucraini si trovano in  seria difficoltà. 

D'altra parte, sembra scontato che se l’attacco dell’esercito di Kiev dovesse fallire del tutto gli ucraini rischierebbero di avere poche riserve ben addestrate per opporsi validamente alla “pressione” dell’esercito russo, che sebbene non sia ancora riuscito ad effettuare uno “sfondamento” in nessun settore del fronte (lungo circa 600 miglia) continua a “rosicchiare” terreno prezioso.