Robert Kagan evidenzia (con buone ragioni) che una soluzione "realistica" del conflitto russo-ucraino come ad esempio quella proposta da Pompeo o dal presidente ceco Pavel (che pure è uno strenuo difensore dell'Ucraina) deve fare necessariamente i conti con quel che vuole il Cremlino, tanto più adesso che l'esercito ucraino è in seria difficoltà. (Certo sarebbe stato meno difficile giungere perlomeno ad un armistizio che soddisfacesse sia la Russia che l'Ucraina se anche gli americani avessero partecipato ai colloqui tra russi e ucraini ad Istanbul nella primavera del 2022).
Insomma, secondo Kagan Putin ha ancora delle buone carte da giocare per evitare che la guerra contro l'Ucraina si concluda con un fallimento strategico della Russia e quindi Putin accetterebbe una soluzione negoziale del conflitto solo se quest'ultima penalizzasse gravemente l'Ucraina o equivalesse ad una sconfitta "totale" dell'Ucraina.
Pertanto, a giudizio di Kagan si dovrebbe consentire a Kiev di prolungare la guerra, evidentemente poiché egli ritiene che l'Ucraina, con l'aiuto della Nato, possa costringere la Russia a gettare la spugna.**
In sostanza, benché sia corretto ritenere che per quanto concerne la difesa dell'Ucraina anche una strategia basata sul realismo (geo)politico possa non essere una strategia vincente o possa ottenere meno di quel che si vuole ottenere, è significativo che anche per Robert Kagan l'unica alternativa ad una concezione "realistica" del conflitto russo-ucraino non sia altro che una sorta di wishful thinking, perché una vittoria "totale" dell'Ucraina (come del resto una vittoria "totale" della Russia) è, se non impossibile, tutt'altro che probabile.***
*È questo il titolo di un articolo di Robert Kagan pubblicato sul WP il 15/10/23: https://www.washingtonpost.com/opinions/2024/10/15/ukraine-stalemate-putin-pompeo-peacetalks-negotiations/.
**Kagan conclude così: "The present course, in short, is unlikely to lead to a stable settlement, and certainly not the kind of peace agreement that advocates of talks assure us is possible. This is not one of those “win-win” situations. Unless something dramatic changes, this is a war that, like most wars, will be won or lost on the battlefield. We are not going to be rescued by a peace deal. Americans need to decide soon whether they are prepared to let Ukraine lose." Ma gli Usa fallirono in Vietnam o in Afghanistan perché sconfitti sul campo di battaglia? E pure l'Unione Sovietica fallì in Afghanistan perché sconfitta sul campo di battaglia? Non è forse vero invece che questi fallimenti furono causati essenzialmente da altri fattori ossia da fattori geopolitici e strategico-politici? Ovviamente il campo di battaglia conta, ma quando non si può ottenere una vittoria "totale" vi sono altri fattori che possono contare più del campo di battaglia. Peraltro Kagan sembra ignorare che dopo la Seconda guerra mondiale è diventato sempre più difficile e perfino "controproducente" cercare di risolvere le controversie internazionali con la guerra (al riguardo si veda G. Kolko, Il libro nero della guerra, Fazi, Roma 2005).
***È noto che l'Occidente atlantista conta soprattutto sul crollo dell'economia russa o comunque sui gravi problemi dell'industria bellica russa. Tuttavia, anche se non si possono sottovalutare i problemi (militari ed economici) della Russia, è pure noto che la Russia non è affatto isolata, di modo che difficilmente alla Russia potrebbero mancare mezzi e risorse per continuare la guerra contro l'Ucraina nei prossimi anni ossia perlomeno per alcuni anni, anche se dovesse ridurre il suo sforzo bellico per evitare di continuare a subire perdite eccessive di soldati e materiale bellico (si vedano comunque l'analisi di Igor Girkin: https://www.understandingwar.org/backgrounder/russian-offensive-campaign-assessment-october-16-2024, questo articolo del WP: https://www.washingtonpost.com/world/2024/10/27/russia-economy-overheating-inflation-interest-rates-war/) e il seguente Report del Kiel Institute: https://www.ifw-kiel.de/publications/kiel-report/) . In ogni caso prendere in considerazione i problemi della Russia (che sono ceto assai seri) senza prendere in considerazione i problemi altrettanto seri dell'Ucraina non è certo una strategia saggia e razionale. Insomma, anche ammesso che i russi non riescano a "sfondare" il fronte ucraino, si deve tenere conto del "fattore tempo" e soprattutto ci si deve chiedere come potrebbe l'esercito ucraino riconquistare i territori ucraini (Crimea inclusa) occupati dai russi.