giovedì 11 settembre 2025

UNA METAMORFOSI NECESSARIA

In una prospettiva realistica è assai difficile negare che la crisi dell'egemonia americana e la stessa politica di Trump rappresentino una sfida geopolitica cui l'UE non può sottrarsi. In altri termini, adesso anche per gli euro-atlantisti è di vitale importanza la questione della "dipendenza" (geopolitica, geoeconomica e militare) dell'Europa dall'America, dato che è evidente  che perfino l'Europa neoliberale non può più fidarsi degli USA.

Tuttavia, per abolire o perlomeno ridurre drasticamente la "dipendenza" dell'Europa dagli USA è necessaria una "nuova Europa" ossia una "vera" Europa politica - anziché una  "unione competitiva europea" - e un nuovo "patto sociale" europeo. 

D'altronde, anche la questione di una "difesa europea" (certo anch'essa necessaria, perché si devono fare i conti con la realtà) presuppone che si sia capaci di costruire una "nuova Europa".

In sostanza, l'Europa, se non vuole essere una semplice pedina sulla scacchiera geopolitica mondiale, deve essere capace di camminare sulle proprie gambe. 

Ovviamente sono molti e di vario genere gli ostacoli che bisogna superare  per mutare la "forma politica" dell'UE,  ma una tale "metamorfosi" non è impossibile, perché (come giustamente sostiene Edgar Morin) l'Europa stessa è "figlia dell'improbabile".


mercoledì 27 agosto 2025

BREVE NOTA SULLA SITUAZIONE MILITARE IN UCRAINA

Che l'esercito ucraino sia in grave difficoltà non è una novità. Tuttavia, l'esercito russo non è ancora riuscito a sfondare nel settore di Donetsk, anche se la città di Prokovsk è attaccata da tre lati e rischia di essere completamente circondata.

D'altronde, si deve tenere presente che in questo settore il fronte, caratterizzato da numerosi salienti (il che avvantaggia l'esercito più numeroso ossia quello russo), si trova a pochi chilometri dall'ultima e principale linea di resistenza ucraina (Kramatorsk-Sloviansk), che comunque è ancora intatta. 

Con ogni probabilità, quindi, gli ucraini (che non hanno alcuna intenzione di ritirarsi dall'oblast' di Donetsk per arrivare a un cessate il fuoco) stanno cercando di guadagnare tempo  per rafforzare il più possibile questa linea di resistenza nel Donbass, non a caso denominata "cintura fortificata".

Insomma,  se l'esercito russo sta aumentando la pressione su tutto il fronte e in particolare sta facendo il massimo sforzo per conquistare tutto il Donbass, l'esercito ucraino sta facendo il massimo sforzo per arginare la "marea russa" ed è ancora in grado di colpire in profondità il territorio russo (tanto che negli ultimi giorni ha lanciato una serie di micidiali attacchi contro le raffinerie russe). 

Ovviamente una guerra di logoramento, come quella che si combatte in Ucraina, non può non penalizzare l'esercito che dispone di meno soldati e mezzi bellici. Questo è certo il problema più difficile da risolvere per gli ucraini, che peraltro sono consapevoli che non sono in grado di riconquistare i territori occupati dai russi.