Opporsi al bellicismo europeo è certo necessario, ma le bufale e i deliri dei putiniani lo rafforzano, difendendo o "ignorando" il bellicismo russo, che è ormai il pilastro fondamentale del regime di Putin.
Solo il bellicismo, del resto, può giustificare un "metodo di regno" sempre più simile a quello del KGB (economia di guerra, militarizzazione della società, repressione di ogni forma di dissenso, collusione con la criminalità organizzata , esaltazione della figura di Stalin, negazionismo ecc.).
In sostanza, la necessità di opporsi alla prepotenza della tecnocrazia neoliberale euro-atlantista - ovverosia antidemocratica - esige che si sappia criticare qualsiasi immagine fasulla della realtà. Occorre pertanto opporsi non solo alla russofobia (che pure esiste) ma a ogni forma di bellicismo e di nazionalpopulismo, benché non in un'ottica meramente "pacifista" (che è la politica dello struzzo).
D'altronde, se si vuole eliminare la "dipendenza" dell'Europa dagli USA, si devono necessariamente riconoscere l'importanza della questione della difesa europea e il pericolo che rappresenta l'attuale regime neosovietico di Putin, che non a caso, sebbene non sia caratterizzato dall'ideologia comunista (finita nella discarica della storia), è il migliore "alleato" di tutti i nemici della democrazia, come deve ammettere pure chi ritiene che una democrazia senza giustizia sociale non sia vera democrazia.
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