venerdì 3 maggio 2024

UCRAINA: QUOS DEUS VULT PERDERE, DEMENTAT PRIUS

Ormai è chiaro che la situazione militare sta volgendo decisamente al peggio per l'Ucraina. L'esercito di Kiev è a corto di uomini e mezzi e gli aiuti militari occidentali rischiano di non essere sufficienti o di arrivare troppo tardi per poter bloccare l'avanzata dei russi, che hanno già aperto delle brecce nelle difese ucraine, tanto che ora Kiev teme che si possa verificare un "effetto domino".

L'Ucraina quindi potrebbe davvero pagare caramente non avere colto l'occasione di trattare con la Russia alla fine dell'estate del 2022 (dopo che ad Istanbul, nella primavera dello stesso anno, non si era sfruttata la possibilità di mettere fine alla guerra, anche a causa dell'insipienza e della tracotanza degli angloamericani e della stessa UE, cui importa cercare di indebolire o sconfiggere la Russia più che difendere l'indipendenza e la sicurezza dell'Ucraina) ossia allorché l'Ucraina si trovava in una posizione favorevole, dato che non solo aveva fatto fallire il disegno strategico di Mosca (che consisteva nell'insediare un regime filorusso a Kiev) ma conservava anche l'accesso al mare nonché il controllo di Kharkiv, Cherson e di buona parte del Donbass stesso.

In sostanza, un conto è criticare la Russia per avere cercato di risolvere con le armi la questione ucraina e della presenza della NATO in Europa orientale (del resto le disastrose conseguenze - inclusa la distruzione dei rapporti tra l'Europa occidentale e la Russia, che convenivano, non solo sotto il profilo economico, tanto alla Russia quanto ai Paesi dell'Europa occidentale - di questa decisione di Mosca sono note a chiunque), un altro condividere la politica di prepotenza atlantista che vorrebbe trasformare la guerra russo-ucraina in uno scontro di civiltà per ragioni ideologiche e geopolitiche ovverosia per difendere gli interessi delle oligarchie tecno-plutocratiche occidentali, la cui "volontà di potenza" non è certo inferiore a quella delle autocrazie. 

Ci si ostina pertanto ad "inseguire" il sogno di una vittoria totale con la Russia, prendendo addirittura in considerazione l'invio di forze da combattimento della NATO in Ucraina. Insomma, mentre  per contrastare l'imperialismo dell'Unione Sovietica non si abbassò la guardia ma al tempo stesso si evitò di forzare la mano, facendo invece leva sui difetti del sistema sovietico (e si trattò di una strategia razionale e realistica che si rivelò vincente), adesso si vuole fare l'opposto, benché sia evidente che è pura follia pensare che la sicurezza dell'Europa, da cui dipende pure la sicurezza della stessa Ucraina, si possa difendere con la guerra della NATO contro la Russia.


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