venerdì 20 ottobre 2023

UNA "GRANDE GUERRA"?

Siamo già nella Terza guerra mondiale? No, per fortuna. Tuttavia, dovrebbe essere chiaro a chiunque che siamo in un contesto bellico globale, caratterizzato dal conflitto tra un polo geopolitico atlantico egemonizzato dagli Stati Uniti e un polo geopolitico costituito da diverse potenze anti-egemoniche (ma che vede comunque la Cina in posizione dominante), e dalla presenza di diversi attori geopolitici regionali (sia pure di varia potenza militare ed economica), che cercano di sfruttare la crisi di egemonia dell'America per ampliare la propria sfera di influenza, mantenendo però rapporti (economici e/o militari) con entrambi i poli geopolitici in lotta sempre più aspra tra di loro.

In questo contesto il multipolarismo si configura inevitabilmente come una lotta per l'egemonia (a livello globale e regionale) che, ovviamente, ha ben poco a che fare con la creazione di un nuovo ordine mondiale incentrato sulla cooperazione internazionale, nonostante una certa retorica che (sotto vari aspetti e non a caso) ricorda quella delle cosiddette potenze have nots (ossia Germania, Giappone e Italia) della prima metà del secolo scorso.  

Anche allora, infatti, la crisi della potenza egemone, ossia l'impero britannico, creò le condizioni per la formazione di un multipolarismo che scatenò gli appetiti di potenze anti-egemoniche con conseguenze disastrose per l'intera umanità. 

La storia quindi in un certo senso si ripete ma in tragedia non in farsa  e si deve prendere atto che anche in questa prima metà del secolo la crisi della potenza egemone ovvero il suo declino "relativo" ha portato alla nascita di un multipolarismo ben diverso da quello che fino a qualche anno fa sembrava possibile e che, favorendo la crescita di un'autonomia strategica dell'Europa, avrebbe dovuto essere contraddistinto dalla presenza di un'Europa capace di "mediare" tra Occidente e Oriente e tra Nord e Sud del mondo.

Il rischio di una nuova "grande guerra" è pertanto alto e non saranno i pacifisti, veri o finti che siano, a poterla evitare. 

Solo il fatto che una "grande guerra" non convenga a nessuno può ancora evitare il peggio, anche se ormai il mondo sembra premiare soprattutto coloro che scambiano la propria immagine fasulla della realtà per la realtà.

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